I fitoestrogeni
Cosa sono i fitoestrogeni?
I Fitoestrogeni sono un gruppo di sostanze naturali, contenute nelle piante, con azione e struttura simili a quella degli ormoni femminili. I fitoestrogeni vengono anche definiti estrogeni deboli, infatti, pur avendo una struttura chimica simile agli ormoni femminili, la loro attività biologica, ossia la loro potenza, è 1000 volte più lieve rispetto agli estrogeni prodotti dal corpo umano.
Se assunti con la dieta in quantità adeguate, questi deboli estrogeni possono espletare un importante e protettivo effetto biologico sul nostro corpo.
Studi epidemiologici sulla popolazione cinese e giapponese che, grazie alla loro alimentazione ricca di soia, consuma alte dosi di fitoestrogeni, hanno dimostrato una netta riduzione del rischio di patologie cardiovascolari, di osteoporosi e di tumori, oltre ad una notevole scarsità dei disturbi "tipici" della menopausa (vampate di calore, secchezza vaginale, atrofia tissutale), rispetto alla popolazione occidentale, che ha un’alimentazione ricca di grassi animali e proteine.
Questa evidenza ha stimolato l’interesse scientifico alla ricerca del meccanismo d'azione dei fitoestrogeni. Dal punto di vista scientifico si ritiene che tali azioni benefiche per la donna in menopausa siano mediate proprio dai fitoestrogeni, in particolare la genisteina e la daidzeina, che hanno una conformazione chimica simile a quella dell'estradiolo.
Dove si trovano i fitoestrogeni?
I fitoestrogeni si dividono sostanzialmente in tre gruppi:
- gli isoflavoni sono contenuti nei legumi (lenticchie, piselli e fagioli), soia e suoi derivati. Gli isoflavoni sono risultati i fitoestrogeni migliori e maggiormente studiati e sono presenti in alte quantità nel trifoglio rosso RCL2040;
- i lignani sono ampiamente distribuiti nei cereali, nella frutta e nei vegetali, incluso l’olio d’oliva. I semi di lino sono i più ricchi, seguiti dai cereali quali grano, frumento, orzo, riso, segale, crusca, luppolo;
- i cumestani, invece, sono contenuti nei germogli e nel foraggio.
Le piante elencate, naturalmente ricche di fitoestrogeni (legumi, cereali, frutta), sono solo i precursori dei fitoestrogeni che vengono attivati nel nostro intestino grazie all’azione della flora batterica intestinale. Le forme biologicamente attive degli isoflavoni sono la genisteina e la daidzeina mentre dei lignani sono l’enterodiolo e l’enterolattone.
L’assunzione di fitoestrogeni, da parte della donna, può avvenire per via alimentare, attraverso l’assunzione costante, nella dieta, di svariate piante alimentari che ne sono tradizionalmente ricche, oppure attraverso l’assunzione di integratori alimentari ricchi in fitoestrogenici estratti da piante.
Come agiscono i fitoestrogeni?
Sono state dimostrate duplici azioni dei fitoestrogeni; innanzitutto l’azione di tipo simil-ormonale che contrasta i disturbi tipici della menopausa. I fitoestrogeni, infatti, si legano ai recettori degli estrogeni, cioè a quelle strutture chimiche dalle quali dipende l’innesco di processi cellulari. Si comportano da estrogeni deboli, come agonisti, o antiestrogeni, o come antagonisti, in base al tipo di recettore, alfa o beta, cui si legano.
Secondariamente vi è l’azione di tipo non-ormonale dei fitoestrogeni che esplicano un’attività antiossidante, quindi contrastano i radicali liberi i quali accelerano i processi d'invecchiamento, inoltre realizzano una blanda attività antinfiammatoria e antipertensiva.
Chi può utilizzare i fitoestrogeni?
Tutte le donne in pre-menopausa o in menopausa che vogliono ridurre ed eliminare (nel 50% dei casi) i sintomi della menopausa (vampate, secchezza vaginale, etc.) ma non vogliono, o non possono, assumere una terapia ormonale sostitutiva, possono trovare nei fitoestrogeni un trattamento alternativo.
In particolare, le donne che non vogliono utilizzare ormoni.